Detto anche Raphanus Sativus, si tratta di una pianta coriacea e dal ciclo di coltivazione piuttosto breve, ma non fatevi ingannare, crescere un orto di ravanelli e assicurarsi un buon raccolto è tutt’altro che semplice e richiederà parecchia dedizione.
Prima di tutto, però, una piccola curiosità: si dice ravanello o rapanello?
Oggi la forma più comune è ravanello (nonché quella che normalmente utilizziamo noi di Agri Italia) ma nessuna delle due è realmente sbagliata. Dipende soprattutto dalla zona, basti pensare che in alcune regioni si usa il termine “rafanello”.
Coltivare un orto di ravanelli, il terreno e il clima
Tornando a noi, il ravanello cresce bene in terreni sciolti e drenati, meglio se calcarei. Se si ha a disposizione solo del terreno compatto, è buona regola aggiungervi della sabbia in maniera omogenea almeno due mesi prima della semina della pianta.
La lavorazione del terreno è quello che più scoraggia ad intraprendere questo tipo di coltivazione. Il ravanello ha bisogno di terra smossa con cura e in profondità, mentre il concime va aggiunto con moderazione per non innalzarne eccessivamente il valore di azoto.
Per quanto concerne il clima, i ravanelli hanno bisogno di molto sole, ma si consiglia di evitare loro l’esposizione al caldo eccessivo. I mesi successivi all’estate, in particolare settembre e ottobre (prima delle piogge), o quelli subito prima sono sicuramente i migliori, ed è bene garantire loro della penombra nel caso di un sole eccessivamente caldo.
Coltivare un orto di ravanelli, difenderli dagli infestanti
I ravanelli sono particolarmente sensibili ai parassiti del cavolo, quali grillotalpa, nottue e afidi, per cui si consiglia di prepararsi di conseguenza con i prodotti adeguati.
Altro infestante pericoloso sono le pulci di terra, o “altiche”, i cui esemplari adulti divorano le foglie mentre le larve mettono a rischio la salute del bulbo. Noi di Agri Italia consigliamo il piretro per contrastare la proliferazione di questi insetti naturalmente.
Per quanto riguarda le infestazioni fungine, invece, il ciclo di coltura breve di questo ortaggio impedisce loro di danneggiare significativamente la pianta.
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