Il glifosato è il diserbante più utilizzato nell’ambito dell’agricoltura industriale, ma è anche il più controverso e discusso. Scopriamo cos’è realmente questa sostanza e quali rischi comporta.
Sostanze a base di glifosato utilizzate in agricoltura
Dopo che è scaduto il brevetto dell’azienda americana Monsanto, responsabile della sua ideazione, il glifosato si è diffuso in tutto il mondo diventando il principio base di un gran numero di diserbanti ed erbicidi. Questa sostanza agisce come erbicida non selettivo, viene assorbito dalle foglie ed elimina le erbacce presenti nel campo. La particolarità di questa sostanza è la sua capacità di devitalizzare gli organi di conservazione delle piante infestanti, impedendo la loro ricomparsa anche nel lungo periodo.
L’uso del glifosato in agricoltura ha inizio negli anni 70, con la sua approvazione da parte di 130 paesi del mondo. Le ricerche svolte in quegli anni evidenziarono la sua ridotta tossicità e l’incapacità di penetrare a fondo nel suolo, rendendolo di fatto una sostanza “sicura”.
È importante precisare che nel 2017, la rivista Le Monde pubblicò i risultati di un test svolto nel 2015 dalla IARC di Lione (International Agency for Research on Cancer) che identifica il glifosato come sostanza potenzialmente cancerogena. Questo risultato, in forte controtendenza con i test precedenti, è stato ottenuto tramite campioni e dati raccolti in “prima persona” dall’agenzia francese, al contrario dei primi esami che furono eseguiti tramite documentazione fornita proprio dalla Monsanto.
Produzioni agricole senza glifosato per la prevenzione dei rischi
Lo scandalo nato dall’articolo della rivista Le Monde accese i riflettori sul potente erbicida e legittimo numerosi test da parte di alcune delle più importanti agenzie di ricerca medica.
I risultati ottenuti, benché molti dei quali non definitivi, hanno evidenziato numerosi rischi legati all’insorgenza di cancro nei consumatori che fanno uso di prodotti agricoli contenenti tracce di glifosato ed un abbassamento del testosterone negli uomini.
Per prevenire qualunque rischio dovuto a questa sostanza, ormai presente in innumerevoli fitofarmaci, l’unica soluzione è fare uso di prodotti agroalimentari coltivati secondo metodologie integrate o biologiche.
Per evitare l’esposizione ai pesticidi ed agli erbicidi, scegliete prodotti provenienti da agricoltura integrata.
Le tecniche di coltivazione di Agritalia
Scegliendo produzioni agricole che non fanno uso di glifosato, eviterete di esporvi a tutti quei rischi evidenziati dalle recenti ricerche in materia di fitofarmaci e promuoverete uno sviluppo agroalimentare consapevole e rispettoso della terra.
Agritalia, per le sue coltivazioni fa uso di pacciamature biodegradabili e tecniche di solarizzazione, che riducono la carica microbica nei primi starti del terreno senza l’utilizzo di sostanza chimiche.
Per ulteriori informazioni in merito alle nostre metodologie di coltivazione, vi invitiamo a contattarci.
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